Alle prossime regionali impossibile votare chi non garantirà l’autonomia dell’Azienda sanitaria isontina
La Conferenza dei sindaci dell’Isontino ha bocciato la riforma sanitaria proposta dalla Giunta Tondo, votando all’unanimità un documento che dichiara inaccettabile lo smantellamento della nostra Azienda sanitaria e il suo accorpamento a Trieste. Il disegno di legge di Tondo che i sindaci hanno respinto prevede la costituzione di tre Aziende sanitarie in Regione, affiancate dalle Aziende ospedaliero-universitarie di Trieste e di Udine e da quella ospedaliera di Pordenone: la provincia di Gorizia sarebbe l’unica in regione a non avere la propria Azienda sanitaria.
Il documento approvato dai sindaci è in gran parte la riproposizione del testo che il centrosinistra di Gorizia aveva presentato nello scorso Consiglio comunale, e la cui approvazione era stata rinviata per una mozione d’ordine votata dal centrodestra. Nella conferenza dei capigruppo del 30 luglio si è trovata un’ampia convergenza su quel testo, con alcune integrazioni proposte dal capogruppo del Popolo di Gorizia, Gaetano Valenti. Romoli ha fatto bene a proporre quel documento, prima ancora della sua approvazione nel nostro Consiglio comunale, ai sindaci dela nostra provincia che giovedì scorso si sono riuniti per pronunciarsi sulla riforma sanitaria di Tondo. L’unico modo, infatti, per impedire ulteriori mazzate sulla testa dei cittadini isontini è che tutte le forze politiche si uniscano in una comune battaglia a difesa del nostro territorio.
I punti fondamentali del documento approvato dai sindaci sono innanzitutto il mantenimento dell’Azienda sanitaria isontina come quarta Azienda in regione, respingendo qualsiasi riforma del sistema sanitario che non lo garantisca. Si chiede inoltre la revisione dei criteri di finanziamento, che dovranno essere per Azienda e non per area vasta, superando gli attuali criteri che ci penalizzano e rimediando alla grave carenza di personale dei nostri servizi ospedalieri e soprattutto di quelli territoriali. Poi si chiede di garantire agli ospedali di Gorizia e di Monfalcone la piena funzionalità, assicurando loro il mantenimento delle prestazioni di base ed alcune specialità in un’ottica di pari dignità all’interno dell’area vasta. Infine si esige la salvagiardia dell’attuale configurazione dei Distretti e dei Centri di Salute Mentale, che garantisce l’integrazione e il coordinamento efficace tra l’assistenza sanitaria e quella sociale di pertinenza dei Comuni, respingendo il dimezzamento dei nostri Distretti previsto da Tondo.
Dopo la dimostrazione di unità da parte dei nostri sindaci, ritengo che alle prossime elezioni regionali nessuno schieramento politico potrà venire a chiedere voti nell’Isontino senza garantire chiaramente l’autonomia della nostra Azienda e quindi un’equa accessibilità ai servizi sanitari anche per i cittadini della nostra provincia.
Giuseppe Cingolani, capogruppo del Partito Democratico di Gorizia