Marina Sereni, vicepresidente del Pd a Gorizia per sostenere la candidatura di Giuseppe Cigolani. “Contro l’astensionismo essere disponibili all’ascolto e convincere i cittadini a votare. Il voto di domenica può servire per affermare un politica pulita e responsabile”

“L’astensionismo è un rischio; tante persone stanno dicendo “no” al voto. Occorre quindi essere disponibili all’ascolto perché dietro ad ogni persona ci sono dei problemi di vita quotidiana. Bisogna ascoltare il malessere, ma senza stare solo a guardare, ma convincendo i cittadini a votare soprattutto nel caso del contesto locale, dove si conoscono le persone e i candidati L’appuntamento amministrativo è l’occasione per la riconciliazione dei cittadini con la politica. La politica locale è politica di servizio, è la parte più bella della politica”. Lo ha affermato la vicepresidente del Pd, Marina Sereni presente a Gorizia per sostenere la candidatura a sindaco di Giuseppe Cingolani, assieme al deputato Ettore Rosato e al segretario provinciale del Pd, Omar Greco. L’incontro goriziano, appuntamento conclusivo della campagna elettorale del Pd, è servito per toccare temi legati alla situazione nazionale, alla crisi economica, alle difficoltà delle famiglie e alla necessità di cambiamento. “Il voto di domenica è un test per capire il clima nazionale: si vota per scegliere dei sindaci, le persone migliori per guidare le comunità locali e la dimensione del voto è significativa visto che 10 milioni di persone andranno alle urne. E’ la prima votazione senza Berlusconi in campo, la prima volta – ha detto Sereni – che discutiamo di problemi concreti ed economici, in un periodo di crisi grave, senza la presenza ingombrante di una persona che tentava di trasformare le elezioni amministrative in un referendum su di sé. I candidati e i partiti si confrontano con un governo che non è uscito dalle elezioni del 2008, in una situazione difficile e concentrando l’attenzione su problemi difficili. Il Pd rivendica la novità che abbiamo contribuito a costruire: un governo non politico che sta portando il paese fuori dal gorgo e lo porta a vivere una nuova fase”.

In merito poi all’antipolitica, Sereni ha parlato di “ingenerosità” di chi dice che i partiti sono tutti uguali. “Se siamo sull’orlo della catastrofe non è colpa di tutti i partiti nello stesso modo, né la malapolitica ha riguardato tutti. Né tutti hanno avuto la stessa reazione dinanzi a gravi vicende simili: noi abbiamo isolato le situazioni e messo in evidenzia la vera necessità di pulizia. Nel cittadino c’è un forte senso di malessere verso la politica: occorre reagire però con la politica buona, che si occupa del bene comune, con la riforma elettorale, la riduzione del finanziamento pubblico dei partiti e soprattutto la rigenerazione dei partiti, che devono essere più trasparenti e democratici. Se i partiti devono concorrere con metodo democratico alla vita del paese, anche la vita al loro interna deve essere democratica. Questa è l’unica ricetta perché altrimenti rischiamo che ad un pifferaio magico se ne sostituisca un altro. Spero che gli italiani non si facciano rapire da altre illusioni e che capiscano la necessitò di una politica responsabile e pulita”.

Da parte sua Giuseppe Cingolani ha ribadito, una volta di più come la sua candidatura non sia nata per “far vincere una forza politica, perché non mi interessa che vinca una forza politica o che si cambi il nome del sindaco. Queste sono cose noiose. Noi invece abbiamo interesse per questa città, per i suoi abitanti, per i volti, per le storie che abbiamo ascoltato, per i ragazzini che a 15 anni abbiamo visto bere alcoolici, per il futuro della città, per gli orizzonti europei che quando si sono aperti sono morti. Il punto è che l’attuale amministrazione – ha detto – ha dato tutto quello che c’era da dare. In questa amministrazione non c’è visione o capacità di cogliere il futuro. Serve invece un’amministrazione che fecondo questa città per far sì che tutte le risorse che ci sono,e sono enormi, vengano a galla e possano esprimersi. La politica ha forti responsabilità: la legge di finanziamento dei partiti, per esempio, non è responsabilità di un solo uomo, ma dei partiti che l’hanno votata. Al centro del nostro progetto, noi mettiamo la partecipazione e abbiamo consumato le suole delle scarpe per girare tutti i quartieri. Noi ci affidiamo ai cittadini. E’ necessario che Gorizia alzi la testa. Questa amministrazione si arrende sul tema della sanità e anche sull’uso dei soldi siamo lontani mille miglia dalla capacità di amministrare la città. La nostra visione e il nostro orizzonte è l’Europa, ma non solo. Vogliamo dare nuova centralità alla persona. Vogliamo parlare di progetti per la città. Le primarie sono state un successo perché i cittadini credono ad una politica che spalanca le porte. A Gorizia il Berlusconismo sta esalando l’ultimo respiro. I cittadini dovranno scegliere tra noi e un sindaco che già nel 1980 era consigliere provinciale. Posso parlare di mia nonna che parlava quattro lingue italiano, sloveno, friulano e tedesco e che per me rappresentava Gorizia, ma parlo anche di mia figlia perché voglio che sia orgogliosa della sia città e non sia costretta ad andarsene per trovare lavoro. Siamo qui per il futuro della città e diciamo ai goriziani:scegliete voi”.

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