Il segretario del Pd interviene nuovamente sul tema
«La portata della crisi è tale che a problemi nuovi si devono offrire soluzioni al passo con i tempi». Il segretario del Pd, Enzo Dall’Osto, ritorna sui temi della sua intervista al “Piccolo” di tre domeniche fa per prendere nuovamente una posizione forte e ponderata: «Il Pd è unito nel dare voce a chi non ce l’ha. Cos’è essere povero oggi? L’ha spiegato con efficaca don Dipiazza: è trovarsi senza lavoro e senza protezione parentale. Nonostante il Comune spenda a piene mani, i problemi rimangono perché ci si è affidati a parametri desueti che escludono da agevolazioni efficaci quello che chiamavamo “ceto medio”: gente orgogliosa e lavoratrice che sta scivolando drammaticamente nella povertà». Prosegue Dall’Osto: «Prendiamo, tra i molti esempi possibili, quello delle scuole comunali dell’infanzia. Come può leggere chiunque nella “Carta informativa” per l’A.S. 2012/13, c’è uno scarto davvero minimo tra le tariffe applicate tra chi presenta, ad esempio, un Isee di poco più di 11mila euro annui e chi ricade oltre i 25 mila, nemmeno 30 euro. Chi può illudersi di frenare il fenomeno povertà con queste misure? Ma c’è di più – aggiunge – vediamo il caso dei nidi d’infanzia comunali. I criteri adottati per l’ammissione dei bimbi penalizzano fortemente le famiglie con genitori disoccupati: come fa una giovane mamma a cercare ed ottenere lavoro se è cacciata in fondo alle graduatorie per il nido? Ed è la mancanza di lavoro che spinge troppe famiglie sotto la soglia di povertà».
Il segretario del Pd cittadino si spinge più nel dettaglio. «Neppure le cifre a disposizione sono certe – evidenzia Dall’Osto – perché il bilancio del Comune non è stato ancora approvato e gli importi aranno sicuramente rimodulati secondo le ridotte disponibilità della Regione. Inoltre le cifre apparse sul giornale accorpano più settori di intervento e vengono confuse le risorse finalizzate per mettere finalmente a norma la “Angelo Culot” con le risorse che effettivamente raggiungono i beneficiari. Proprio a questo proposito siamo preoccupati: occorre fermare l’esternalizzazione dei servizi come asili e mense (ma si parla anche della casa di riposo) che, dati in appalto a ditte private, stanno comportando costi crescenti che prima o poi si scaricano sulle famiglie».
Conclude il segretario del Pd cittadino: «Il nostro obbiettivo è rivedere profondamente le misure assistenzialistiche, scarsamente eque ed inefficaci della giunta Romoli, riaprendo il confronto con le parti sociali. È scandaloso che da oltre un anno non si riunisca più la Commissione Politiche sociali, priva di un presidente dimessosi in polemica con l’assessore. La crisi richiede maggiore progressività ed equità, per aiutare persone e famiglie in difficoltà a farcela con le proprie forze e non a rimanere perennemente dipendenti da un aiuto, per giunta distribuito male».