Manteniamo la Provincia di Gorizia: per la sua storia, ma soprattutto per il nostro futuro

La Provincia di Gorizia ha senso perché le ragioni storiche della sua esistenza possono oggi diventare opportunità gravide di futuro. Se il Friuli Venezia Giulia esiste ed è a statuto speciale, lo dobbiamo anche a Gorizia, alla sua particolarità e alla lungimiranza di una classe dirigente che a partire dai primi anni Cinquanta ha lavorato per questo. Nella rivalità tra Udine e Trieste, che ha messo a rischio la nascita della Regione, Gorizia ha avuto un fondamentale ruolo di mediazione. Lo statuto speciale del Friuli Venezia Giulia dipende dalla peculiarità del suo essere terra di confine, soprattutto nel capoluogo isontino, lacerato da una frontiera innaturale che ne ha sacrificato in buona parte il retroterra. Non a caso storicamente Gorizia è stata all’avanguardia nell’apertura internazionale. Il vasto territorio dell’antica contea di Gorizia è stato più volte sacrificato per le vicende nazionali, in particolare a causa del fascismo e della guerra. Il ridimensionamento storicamente subito nel corso del ‘900 è impressionante, e se ora portasse ora all’abolizione della Provincia, si rischierebbe di penalizzare oltre il dovuto un territorio ricco di potenzialità.

 

Tempo fa Illy prospettava la creazione di un’unica Azienda sanitaria regionale, ma poi stava per realizzare semplicemente la soppressione dell’Azienda isontina (e Tondo sta ripercorrendo la stessa strada). Oggi si dice di voler risparmiare abolendo le Province, e sarebbe davvero paradossale se da noi tutto si riducesse all’annessione dell’Isontino a Trieste.

 

Ma la vera sfida non è la conservazione. Non possiamo pretendere di mantenere la Provincia per farne un monumento all’illustre passato. La sfida è fare in modo che, nelle nuove condizioni storiche, la vocazione transfrontaliera della nostra Regione trovi ancora in Gorizia e nell’Isontino la propria punta avanzata, il luogo in cui la nuova Europa diventa palpabile. Perciò dobbiamo evitare di perdere occasioni preziose, e fare in modo che nel campo del turismo, della logistica, della sanità, dell’università e anche dell’impresa, la collaborazione transfrontaliera diventi fattiva, concreta, capace anche di attrarre quei finanziamenti europei che possono essere ossigeno vitale per il nostro territorio. Tutto ciò richiede un impegno preciso da parte delle istituzioni locali, ma anche del governo regionale e nazionale.

 

Giuseppe Cingolani, segretario del Partito Democratico di Gorizia

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