Portelli, partiamo dal risultato elettorale. Lei aveva previsto il sorpasso del PD sul PDL e la vittoria di Gherghetta al primo turno. In molti erano scettici.
“Il sorpasso in città nei confronti del PDL e l’elezione di tre consiglieri provinciali nei collegi PD, ritenuti perdenti, di Gorizia, sono risultati che effettivamente in molti ritenevano impossibili, fuori e dentro il partito. Io ero invece fiducioso, avendo ben chiaro il polso della città e le divisioni interne alla coalizione di Romoli. Il loro è stato un imbarazzante disimpegno generalizzato. Il resto l’ha fatto la sfiducia crescente del loro elettorato. Piuttosto, non avevo invece previsto un margine così ampio della nostra vittoria.”
In altre zone, anche in Regione, all’arretramento del PDL non è corrisposto un avanzamento del PD. A Gorizia invece si. Come lo spiega?
“E’ il segno che il lavoro fatto in questi anni paga. Oltre alle dinamiche di lungo periodo, la differenza l’hanno fatta un’efficace campagna elettorale, in cui alcuni dirigenti del partito e del gruppo consiliare si sono spesi in prima persona, e la credibilità dei nostri candidati. Questa è stata la differenza rispetto altre zone. Intendiamoci – prosegue Portelli – Da un punto di vista numerico il risultato è stato determinato dal prevedibile astensionismo, che ha colpito selettivamente soprattutto la destra in particolare dove non si votava per le comunali. A cui però come ho detto si è aggiunta, soprattutto a Gorizia, l’arrendevolezza con cui il PDL ha affrontato la campagna elettorale. Si vede che non credevano nel loro candidato. E non avevano nulla da dire sul ruolo del capoluogo e sulle decisive dinamiche amministrative ed economiche che ci devono vedere protagonisti nel futuro.”
Gherghetta ha dichiarato, a caldo, che Gorizia è stata decisiva per la sua vittoria.
“In tutti i collegi elettorali provinciali, ne sono convinto, è stato fatto il massimo. E la segreteria provinciale deve prendersi i propri meriti. Però qui a Gorizia siamo stati in grado di mettere in campo la più efficace campagna degli ultimi vent’anni. Puntando ad un contatto diretto con la gente, a comizi in strada, ad un capillare e mirato lavoro nei quartieri, ad un sostegno costante alle iniziative. Il resto, lo ribadisco, l’ha fatto la credibilità dei candidati: un prerequisito essenziale, soprattutto in collegi uninominali come quelli della provincia, per convincere i cittadini a scegliere la lista del PD, piuttosto che un’altra. O piuttosto che starsene a casa, come in molti a destra hanno fatto. Anche il partito si è dimostrato credibile e molti militanti, che ringrazio, hanno fatto gioco di squadra attorno ai dirigenti più motivati.”
In effetti, l’abbiamo vista sfrecciare su giù per la città con bandiere e altoparlanti… ed allestire l’ormai famoso triciclo di Mazzoni.
“Io ho sempre creduto nel valore dell’esempio e dell’impegno. Vedere i propri leader in prima linea ed alla guida della macchina elettorale è stato un segnale che i nostri elettori ed i cittadini hanno certamente apprezzato. Ho sempre detto che i politici e gli eletti devono stare di più tra la gente, non chiusi nelle sedi di partito. Comunque ritengo che la vera spiegazione dello straordinario successo, che non ha precedenti in città, non è stato solo una questione di propaganda elettorale.”
Cosa intende?
“La frana elettorale del PDL ed il successo del PD vengono da più lontano. Del Pdl ha già detto: troppo arrendevoli e la gente non è più dalla loro. Per il PD, in particolare, la vittoria è il frutto di quanto siamo riusciti a seminare nella nostra attività di opposizione e di proposta, in consiglio e fuori, rispetto alla giunta Romoli e alle sue scelte. La politica – prosegue Portelli – ha i suoi tempi. Ed i risultati si raccolgono nel lungo periodo. Del resto, già i sondaggi dimostravano che è dal 2008 lavoriamo bene: Romoli, incalzato dalla nostra opposizione di governo, in due anni era già arretrato di 8 punti.”
E ora?
“A Gorizia, si tratta di fare l’ultimo miglio. La strada è già tracciata. E sono assai fiducioso per le comunali del prossimo anno, soprattutto se a ricandidarsi sarà l’onorevole Romoli, come sembra.”
Intendevo per la giunta provinciale…
“Deciderà il presidente. Spettano a lui le scelte dopo aver consultato il partito provinciale. Ringrazio il circolo di Gorizia per avermi indicato per quell’importante funzione. Ci aspettano cinque anni impegnativi. Il programma provinciale della coalizione è ambizioso e su Gorizia è stato firmato un importante patto programmatico. A queste provinciali ci abbiamo messo la faccia, ed i risultati son venuti. Ma ora avanti con le comunali del 2012 e le regionali del 2013. Come 10 anni fa, da Gorizia può ripartire un nuovo ciclo. Per il capoluogo, per l’Isontino e per la regione.”
Sempre che qualcuno non vi metta i bastoni tra le ruote…
“Non accadrà. Sono fiducioso. Queste elezioni sono stati un vero e proprio tsunami. Non solo per il crollo del PDL ma anche per il successo del PD in città, che ci aiuterà a superare vecchi schematismi e consolidati equilibri. Ora non possiamo rovinare tutto. Il nostro popolo non ce lo perdonerebbe.”