Il capogruppo PD, Rossi: «Altro che “autosospensione”, dovrebbe dimettersi! La delibera sui controlli sulle partecipate è ferma al palo da due mesi. Come mai?»
«Siamo al ridicolo. Si vuol far passare per un gesto nobile quello che, in definitiva, appare piuttosto come un atavico attaccamento alla poltrona. Perché a un così macroscopico conflitto tra un Comune e la società partecipata dallo stesso comune, la questione sul tappeto è semplice: se il conflitto d’interesse c’è, l’assessore dovrebbe dimettersi. E se non lo fa, come evidente, il sindaco dovrebbe revocargli la delega assessorile per la gravità del comportamento. Se il conflitto d’interesse non c’è, allora dovrebbe la stessa amministrazione comunale esigere le dimissioni dei vertici societari. Questa autosospensione motivata da una controdenuncia è francamente indecorosa. Che si giochi di segnalazioni e contro-denunce, come apprendiamo dalla stampa, è francamente qualcosa che va ben non solo oltre il decoroso ma pure oltre il comune senso del ridicolo».«Piuttosto Ziberna e Obizzi spieghino perché una delibera sui controlli alle società partecipate – un tema più e più volte sollecitato dal centrosinistra in questi anni – è ferma al palo e non viene portata in aula da gennaio. Alla delibera come gruppo consiliare del Partito Democratico abbiamo presentato un pacchetto di emendamenti per rafforzare la trasparenza della società partecipate dal comune. Perché non si vuole portarla in discussione? Paura che la giunta non abbia i numeri per stoppare le iniziative dell’opposizione?» (Marco Rossi)