Il GECT, l’organismo di collaborazione transfrontaliera tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter impegnato nella gestione di diversi milioni di euro di fondi comunitari è – ormai da mesi – privo di un direttore vero e proprio. Lo denuncia il Partito Democratico chiedendo la nomina di un Direttore in tempi certi. Dopo l’interrogazione consiliare presentata dal capogruppo del Pd, Marco Rossi, a fine novembre, la situazione non è cambiata e l’impasse perdura. Anche gli ultimi atti ufficiali, tra i quali ad esempio la graduatoria per le assunzioni di profili amministrativi a tempo determinato pubblicata il 9 dicembre, pochi giorni fa, riporta la firma del «Direttore vicario», osserva il Partito Democratico con una nota dei consiglieri comunali Rossi, Peterin, Fasiolo.
«Al momento il GECT è privo di un direttore da quasi sei mesi. Abbiamo preso visione dei diversi atti, incarichi e determine, pubblicati come previsto sul sito dell’Ente, e in tutti quelli successivi al 1° luglio la firma in calce viene apposta non più dal Direttore, Sandra Sodini, ma dal «Direttore vicario» dott.ssa Tea Podobnik. L’ultima determina su cui abbiamo visto al firma della direttrice è la n.63 del 19 giugno 2019, concernente l’acquisizione di software per l’operatività degli uffici. La successiva determina 64 del 9 luglio concerne i lavori del lotto 2 (passerella sull’Isonzo) ed è firmata dalla Podobnik».
Dov’è finita l’annunciata disponibilità dell’Amministrazione regionale a conferire alla direttrice Sodini, all’epoca dirigente dell’Informest e oggi dirigente regionale – e per lunghi anni direttrice e “anima” del GECT – un rinnovato incarico di direttore dell’organismo transfrontaliero? «In occasione del consiglio comunale il Sindaco ha ammesso che questa promessa non ha avuto esito e si è ancora “in attesa” della risposta di Fedriga. Evidentemente – incalza il Partito Democratico – Fedriga non considera prioritario ottemperare a questa richiesta della città di Gorizia!». Passato oltre un mese la situazione non si è sbloccata e, nel frattempo, l’assenza di un direttore è stata sollevata anche dal gruppo socialdemocratico nel Consiglio comunale di Nova Gorica: «Il GECT non può restare in un limbo. Né tantomeno è accettabile che si nasconda la reale situazione dell’ente che, oggi più che mai, dovrebbe invece non solo monitorare attentamente la conclusione dei progetti in corso ma anche programmare i nuovi progetti per i prossimi anni. Il Direttore dev’essere nominato quanto prima».
Per il Partito Democratico il Gect rischia una paralisi per lunghi mesi – tenuto anche conto che, se il direttore dovesse essere sloveno, allora bisognerebbe cambiare anche la presidenza, che spetterebbe all’Italia – mentre si risolve la vicenda dei vertici dell’ente. E questo proprio mentre bisognerebbe anche fissare le linee guida dei progetti per il prossimo settennato della programmazione comunitaria, che inizia nel 2021, e che è fondamentale per l’accesso ai fondi europei che fino ad oggi hanno sostenuto i progetti tra i tre comuni transfrontalieri.