“Le recenti dichiarazioni del “Grande Vecchio” Ferruccio Saro riportate su Il Piccolo venerdì scorso sono chiare: Gorizia e l’Isontino vanno svenduti sul tavolo delle trattative tra poteri forti e devono scomparire dalla geografia politico- amministrativa della Regione. Con buona pace dei cittadini di questo territorio”. Così il segretario del PD cittadino Franco Perazza, che su questo punto non ha dubbi: “Questo è il senso vero del ” modello a tre punte” proposto dall’ex senatore Saro, esponente della lista civica Progetto FVG, che con la controriforma sanitaria compie un primo ma decisivo passo in questa direzione “.
“La lunga e quotidiana narrazione di una Gorizia in pieno sviluppo che si cerca abilmente di accreditare da parte di chi ci governa , attraverso annunci, promesse, dichiarazioni, incontri con il Presidente Fedriga- prosegue l’esponente del PD – viene tristemente mortificata dalla decisione di chi comanda veramente in questa regione e ci impone di essere subalterni e sottomessi a Trieste.”
Secondo Perazza siamo di fronte allo svelamento del reale peso politico di chi governa la nostra città: condizione che , a suo dire, preoccupa molti goriziani . “Gorizia non è assolutamente rappresentata e difesa in Regione e questo ormai, oltre ad essere evidente a tutti, rappresenta un grave problema che non può far piacere a nessuno, neanche all’opposizione “.
“Ed è veramente paradossale – prosegue il segretario cittadino del PD – che una situazione congiunturale così favorevole come quella attuale, che vede i sindaci di Gorizia e Monfalcone appartenere alla stessa parte politica della maggioranza governativa regionale , porti alla penalizzazione e alla umiliazione di Gorizia e dell’Isontino , privati della dignità e del diritto a essere riconosciuti come area vasta autonoma”.
“A questo punto – conclude Perazza – scomparsa ogni attesa di solidarietà e di rispetto per la nostra città da parte del governo regionale , che i due sindaci di Gorizia e Monfalcone non sono stati in grado di ottenere, appare sempre più evidente che la nostra città per garantirsi un futuro che sia qualcosa di più che essere periferia di Trieste, dovrà puntare in modo ancora più deciso e convinto a ritagliarsi un ruolo di “città europea” massimizzando i benefici derivanti dalla presenza del GECT GO”.