Sulla vicenda del progetto Campagnuzza, finanziato dal Governo Gentiloni e bloccato dal governo LEGA-M5S, interviene con una nota congiunta tutta l’opposizione di centrosinistra:
«Il presunto “allineamento dei pianeti” pare non avere effetti benefici per Gorizia. Il Centrodestra al governo di città, Regione e Paese (anche se con un po’ di polvere di stelle) sta penalizzando la comunità goriziana giorno dopo giorno. L’ultima bordata alle nostre speranze arriva dal Governo che ha deciso di bloccare per due anni il Piano Periferie», lo denuncia Roberto Collini, in una nota sottoscritta dai diversi consiglieri di Centrosinistra (Collini, Rossi, Gaggioli, Tucci, Portelli, Fasiolo, Traini, Feri, Gabrielcig, Peterin, Zanella, Korsic, Bandelj). Il progetto per la Campagnuzza, 18 milioni di euro finanziati dal Governo Gentiloni, era stato approvato appena due settimane fa in Consiglio comunale, a larga maggioranza. Ora, il colpo di spugna del Governo, che ritarda tutto di altri due anni: e pensare che il progetto della Campagnuzza attendeva già da ben 14 anni la sua realizzazione!
«Una vera presa in giro da parte del governo del “no se pol”. Ma anche una surreale contraddizione tra la giunta che si proclama del “fare” ed i suoi sodali che a Roma – ricordiamo che la Lega governa a Roma ma anche in Regione e “vanta” il vicesindaco di Gorizia -, nel primo provvedimento che interessa direttamente i cittadini di Gorizia, si distinguono per aver azzoppato un progetto appena approvato dal Consiglio. Vediamo se ora i tanti “referenti” illustri della Giunta sapranno farsi valere o ci confronteremo con l’ennesimo sogno infranto, sulle spalle dei cittadini. Bene (si fa per dire), vorrà dire che ora ci sarà tempo per chiarire la gestione futura del nuovo centro polifunzionale di Campagnuzza, domanda alla quale la Giunta non ha saputo o voluto rispondere in Consiglio comunale», concludono i consiglieri comunali d’opposizione. Il progetto era stato approvato a larga maggioranza, nonostante diversi rilievi circa la migliorabilità del progetto e la richiesta di chiarimenti, ad esempio appunto sulla futura gestione delle strutture previste, oppure la “scomparsa” del ponte ciclabile sulla ferrovia, sparito dal progetto definitivo: «Ma il ritardo imposto dal Governo non permette alcun miglioramento del progetto, è semplicemente e banalmente un inaccettabile ritardo».
Il Milleproroghe approvato dal Parlamento ha spostato al 2020 la realizzazione dell’intero programma “Periferie” che interessa 96 capoluoghi di Provincia in Italia, bloccando 2,1 miliardi di euro, a fronte della “liberazione” di appena 140 milioni di euro di avanzi di amministrazione.