Pubblichiamo qui sotto il testo dell’articolo di oggi de Il Piccolo (articolo di Francesco Fain).
Un centro diurno per i pazienti affetti da demenza. La richiesta (cassata, per il momento, dall’amministrazione comunale) è contenuta in una mozione presentata dalla consigliera comunale dem Adriana Fasiolo (prima firmataria) e sottoscritta dalla coalizione (Pd, Gorizia è tua, Percorsi goriziani e Slovenska Skupnost). Nella premessa della presentazione del progetto circa l’istituzione del centro diurno è stato evidenziato come il problema rappresenti una reale emergenza, visti i dati demografici della nostra popolazione. «Si stima – spiega Fasiolo – che sopra i 65 anni nei Paesi industrializzati la prevalenza di demenza sia pari al 5% della popolazione e che tale percentuale aumenti vertiginosamente negli over 80 raggiungendo una percentuale del 40. Considerando l’elevato indice di vecchiaia di Gorizia, che è pari a 226 e ciò significa che ci sono a Gorizia 226 anziani ogni 100 giovani (mentre in Fvg l’indice di vecchiaia è di 208,8 e in Italia solo 151,4) e che si stima che a Gorizia vi siano ben 480 pazienti affetti da demenza, essendo 9.616 gli over 65, non è giustificabile ignorare questo problema e di fatto lasciare senza un adeguato sostegno 480 famiglie».Spesso infatti le famiglie che hanno in carico questi malati si trovano quasi sempre sole rispetto una situazione socio-sanitaria di difficile gestione, senza ricevere quel supporto bio-psico sociale necessario ad una corretta presa in carico del malato. Affrontare quindi con la necessaria professionalità e in modo multi-dimensionale il problema demenza è, secondo i firmatari della mozione, d’obbligo di un sistema welfare con principi di solidarietà ed equità, tanto più che l’invecchiamento ulteriore della popolazione produrrà inevitabilmente un aumento di questi malati. Gli obiettivi principali che motivano l’istituzione di un Centro diurno per questa tipologia di pazienti sono, come si legge nel progetto: «tutelare o promuovere la loro salute; sviluppare le loro capacità residue; mantenere la loro autonomia; stimolare la partecipazione alla vita sociale; sostenere il nucleo familiare. Nel progetto si prevede un numero ideale di circa 15 ospiti e si considera essenziale un approccio integrato con gli altri servizi territoriali al fine di prevenire l’istituzionalizzazione, che va riservata ai casi avanzati e non più gestibili a domicilio, e garantire la continuità assistenziale; un auspicabile rapporto tra operatori presenti e ospiti di 1:3; un team assistenziale che ricomprenda personale infermieristico, Oss, fisioterapista, neurologo, animatore, psicologo e medico di medicina generale di riferimento del singolo ospite».La sede proposta dai firmatari è la casa di riposo “Angelo Culot” di Lucinico al fine di valorizzare la grande struttura ivi esistente e ampiamente sottoutilizzata. «Attualmente, in provincia, vi è un unico Centro diurno funzionante a San Canzian d’Isonzo e a Gorizia il nulla tant’è che alcuni pazienti accedono al centro diurno di Nova Gorica», spiega Fasiolo. Che aggiunge: «L’assessore Romano non ha accolto favorevolmente la proposta presentata che è stata quindi ritirata dalla consigliera per ridiscuterla in commissione Welfare nell’auspicio di darne concretezza».