Con dichiarazioni riportate dalla stampa del 23 novembre, l’Assessore regionale Gianni Torrenti chiarisce che la sistemazione in luogo appropriato dei richiedenti asilo di Gorizia è stata decisa e programmata a Roma, nella sede del Dipartimento immigrazione e Diritti civili del Ministro degli Esteri in incontri da lui tenuti con il Capo di Gabinetto del Ministro Minniti. Un intervento voluto dal Governo di centro-sinistra, quindi, che non si limiterà a trasferire le persone che da mesi si rifugiano in Galleria Bombi, ma che andrà oltre e più a fondo “nel capire le ragioni dei nuovi arrivi a Gorizia di persone già da tempo soggiornanti in Europa”. Questo della Regione e del Governo è il giusto approccio, serio e consapevole, in grado di affrontare il complesso fenomeno dei migranti e dei richiedenti asilo. Come si è giunti a questo risultato? Non certo grazie alle lamentele del sindaco di Gorizia né agli affannosi tentativi di scaricarsi dalle responsabilità che il suo ruolo gli attribuisce, né alle false insinuazioni di colpe di volta in volta attribuite ora ai volontari, ora alla Chiesa, ora agli oltre 610 firmatari di un appello umanitario lanciato dalle forze di opposizione, ora al Partito Democratico. Il Sindaco, come compulsivamente fa sempre, le ha ripetute nei giorni scorsi, in modo davvero becero, insieme allo stato maggiore di Forza Italia convocato a Gorizia forse per “ puntellare” le sue inadeguatezze e per lanciare slogan denigratori e propagandistici. Rodolfo Ziberna, nelle vesti di Sindaco, non riesce ad abbandonare i toni da campagna elettorale, divide la comunità cittadina, sparge sospetti, alimenta fantasmi nel penoso tentativo di tenere insieme una maggioranza priva di contenuti propositivi e di visione per il presente e il futuro della città.
Il Partito Democratico respinge con forza e rimanda al mittente ogni sospetto di strumentalizzazione di un tema complesso e di portata epocale come le migrazioni. Lo dimostrano le iniziative e le prese di posizione, documentate e provate, portate avanti dal Partito ai diversi livelli, a partire da quelle del Segretario nazionale a quelle della senatrice goriziana Laura Fasiolo. Altro che scuse, e ci mancherebbe altro, ai goriziani e ai richiedenti asilo!
Insensata e fuorviante ci appare inoltre la prospettiva, data per scontata e necessaria, della riapertura al traffico automobilistico della Galleria Bombi, non prevista neanche dal programma elettorale del Sindaco.
Una forzatura che rinnega una visione di città, meno inquinata e rumorosa, dove la comunità ha imparato ad incontrarsi, dove i bambini giocano, dove gli imprenditori stanno investendo. Un pezzo di zona pedonale che valorizza percorsi verso via Rastello, il Castello, piazza Sant’Antonio e che va ampliata, non ridotta. In ogni caso, una scelta a cui arrivare attraverso un percorso consapevole e partecipato, che non vanifichi gli importanti investimenti fatti dalle giunte precedenti e non faccia arretrare la città rispetto a scelte strategiche di sviluppo e qualità della vita più illuminate e moderne.
Angiola Restaino e Franco Perazza, presidente e segretario del Circolo del Partito Democratico di Gorizia