“Mentre la politica nazionale e internazionale cerca le soluzioni, non possiamo lasciare che le persone muoiano. Qui la notte siamo già a meno due. Se dunque, come annunciato, la galleria Bombi sta per essere definitivamente sgomberata siamo i primi ad esserne soddisfatti, perché quel dormitorio a prova di bora non era certo una soluzione dignitosa: in questo caso le istituzioni pare abbiano preso le decisioni giuste anche se tardive, vedremo nel futuro se continueranno ad occuparsi di queste persone, dato che dopo i primi sgomberi già questa notte c’erano trenta persone.
La Chiesa non abbassa l’attenzione: se tornerà l’emergenza noi ci saremo, con le nostre strutture e con misure aggiuntive, come la grande tenda riscaldata di Medici senza Frontiere, pronta da installare su suolo della diocesi”.
Carlo Radaelli, arcivescovo di Gorizia.