Pubblichiamo l’interrogazione svolta nel Consiglio Comunale del 18 settembre 2017 dal Consigliere PD Adriana Fasiolo sul tema della Casa di Riposo Angelo Culot.
Egregio sig.Sindaco,
si ritiene doveroso richiedere a questa amministrazione di procedere alla valorizzazione della Casa di Riposo Angelo Culot costruita nel 1960, la più importante struttura comunale deputata all’accoglienza di anziani auto e non autosufficienti, al fine di rispondere ai bisogni crescenti della popolazione anziana della nostra città che, come noto, ha un’alta prevalenza di over 65, superiore anche alla media regionale, essendo infatti la prevalenza di over 65 nel nostro comune pari al 27.7%. Preme sottolineare che la popolazione over 80 rappresenta il 9% e da ciò se ne deduce che vi sia nel comune di Gorizia 1 ultraottentenne quasi ogni 10 residenti .
Considerata l’oggettiva inadeguatezza in cui versa oggi la Casa di Riposo Angelo Culot sia per le condizioni della struttura sia per l’esiguo numero di ospiti presenti, sono a chiedere alla Giunta e all’assessore Romano in particolare alcuni necessari chiarimenti in merito al futuro di questa importante istituzione, atteso che oggi ospita solo 25 utenti e che il programma triennale dei lavori pubblici approvato con delibera n°374 del 16.12.2009 prevedeva un’accoglienza di 150 ospiti di cui 120 non autosufficienti, e incrementava significativamente il numero di questi ultimi rispetto al progetto originale.
A conferma della volontà di dare opportune e adeguate risposte ai bisogni degli anziani più fragili del nostro territorio, era stata promossa una procedura concorsuale europea per l’affidamento dell’attuazione del progetto con cui si era individuato il Raggruppamento Temporaneo dei Professionisti incaricati all’elaborazione dello stesso (R.T.P). Nel 2012 l’R.T.P. aveva consegnato all’amministrazione di allora la documentazione relativa al “rilievo vulnerabilità sismica e valutazione tecnico economica e di fattibilità” in cui si prevedevano due ipotesi di attuazione : a)la ristrutturazione del complesso esistente o b)la costruzione di una nuova struttura residenziale. In entrambi i casi l’ipotesi stimata di spesa si aggirava intorno ai 18.000.000 di €.
La struttura avrebbe dovuto prevedere una serie di servizi tra cui anche un centro cottura con la fornitura non solo dei pasti per i 150 ospiti, ma di altri 450 pasti da “esternalizzare”, rappresentando un fulcro di attività di riferimento per la città e per il quartiere di Lucinico in particolare.
Nel 2013 a seguito del mancato assolvimento degli obblighi minimi delle norme anti incendio e al fine di procedere ad un adeguamento normativo con Delibera Consiliare n° 32 del 30.09.2013 si richiedeva un contributo straordinario regionale per un primo adeguamento normativo e funzionale pari a 1.000.000 di€ e con D.G. n°267 del 12.12.2013 si dava mandato per l’adeguamento di una porzione dell’edificio e si decurtava il numero di ospiti accoglibili a un massimo di 50 a fronte dei 127 previsti e autorizzati sospendendo l’accoglienza di nuovi ospiti.
Nel 2014 la G.C. con Delibera n°199 approvava il progetto preliminare di adeguamento di una porzione dell’edificio a norme di carattere socio- assistenziale e di prevenzione incendi per anziani dipendenti di 2° livello con almeno 60 posti letto e nel 2015 con D.G. n°150 del 28.08.2015 si approvava il progetto di adeguamento per una spesa di 1.700.000 €.
Fatte queste premesse si chiede se l’amministrazione comunale :
- ha intenzione, nell’interesse della popolazione più fragile di questa città, di perseguire il progetto originale che prevedeva l’accoglienza di 150 ospiti di cui 120 non autosufficienti, di ri – autorizzare quanto prima all’accoglienza di nuovi ospiti, essendo decisamente antieconomica una struttura con soli 25 ospiti, determinando questa, un costo di gestione non compensato da così poche presenze che indurrebbe, dalle dichiarazioni fatte dall’assessore al welfare, una perdita di circa1.000.000 di €/anno.
- ha intenzione di consolidare il progetto originale con l’adeguamento di tutto l’edificio e non solo di una porzione di esso?
- ha intenzione di provvedere al rifacimento quanto prima della pavimentazione, ora consunta e inidonea a una struttura di accoglienza, alla climatizzazione delle stanze degli ospiti, degli spazi comuni ora non previste?
- ha volontà di attivarsi per promuovere un sistema di energia alternativa a basso costo di tipo fotovoltaico o non fotovoltaico, considerato che oggi i pasti vengono prodotti con energia elettrica. Ha al proposito l’amministrazione partecipato al bando emesso dalla regione FVG del 24/03/2017 per la concessione di finanziamenti per la riduzione di consumi di energia primaria nelle strutture residenziali per anziani non autosufficienti non collocate in area montana di cui i beneficiari erano anche i Comuni?
Si chiede inoltre perché l’amministrazione comunale, a quanto consta, non ha provveduto alla richiesta di contributi regionali per residenze per non autosufficienti per il 2017 secondo quanto previsto dalla L.R. 14/2016 art.8,comma 18 lettera b) in controtendenza rispetto alle altre amministrazioni comunali essendo ben 44 le richieste pervenute alla regione per il 2017?
Il degrado della struttura dettato dal passare del tempo, il numero di ospiti pari a 25, il blocco di nuovi ingressi pongono serie perplessità circa la volontà della precedente giunta di rispondere in modo adeguato ai bisogni degli anziani, specie non autosufficienti e più fragili, della nostra comunità, costretti a migrare in altre realtà della regione, se non nella vicina Slovenia proprio nell’ultimo percorso di vita, pur essendo Gorizia dotata di una struttura, come questa, dalle grandi possibilità di accoglienza, centro potenziale di molteplici attività di aggregazione, come già previsto dal progetto originale di ristrutturazione. Mi preme sottolineare, da medico, come gli ospiti presenti siano accuditi con la massima professionalità da parte del personale che ivi opera.
Adriana Fasiolo – Consigliere PD
Gorizia, 18 settembre 2017