Un’amministrazione comunale, quella di Romoli, che contribuisce ad affondare la città nelle grigie sabbie mobili di ritardi, scelte sbagliate e progetti mai nati: è quanto emerge dall’analisi del bilancio consuntivo del 2013.
Salta subito all’occhio un dato: mentre per il 2013 erano previsti interventi per 56 milioni di euro in conto capitale per rispondere alle numerose esigenze della città, alla fine si sono reperiti e spesi solo 1,6 milioni. Ciò anche per i tagli ai trasferimenti e i vincoli del patto di stabilità, ma il dato eclatante chiama in causa le scelte fatte anche negli anni immediatamente precedenti, quando i molti milioni di euro incassati dalla vendita del settore energia di Iris sono stati impiegati per estingue i mutui, cioè per incidere su una parte corrente del bilancio che non aveva particolari criticità, perdendo l’occasione unica di una grossa liquidità disponibile per nuovi investimenti. Basti ricordare che nel 2013 in conto capitale si sono spesi zero euro (sic!) nei settori per Gorizia strategici del turismo e della cultura, trascurando progetti che anche Romoli aveva detto di condividere, come il Museo diffuso del Novecento, con la valorizzazione degli ex valichi di confine.
In aula l’assessore Del Sordi ha onestamente ammesso le occasioni perse nel campo degli investimenti per le energie rinnovabili, per le quali negli anni precedenti gli incentivi erano molto più favorevoli, che avrebbero abbattuto le spese in modo costante.
Un altro tratto caratteristico di questa amministrazione è che lascia incancrenire le situazioni fino all’estremo prima di intervenire. Alcuni esempi: sono passati anni senza avviare la messa a norma della casa di riposo, poi il Comune ha deciso di bloccare i nuovi accessi di anziani fino alla conclusione del primo lotto dei lavori, ancora nemmeno iniziati. Così oggi nella struttura ci sono solo 37 ospiti (erano 46 appena 11 mesi fa e la capienza potenziale è di 140) e dunque le entrare annuali, 1 milione circa, coprono solo la metà delle spese. Il rischio da scongiurare è la chiusura definitiva. Riguardo all’Istituto di musica, il sindaco, che nomina 4 componenti su 5 del CdA e riceve annualmente i bilanci, non è intervenuto quando la voragine del buco si allargava, con un debito che dal 2011 è più che raddoppiato giungendo a 620mila euro nel 2013. Così è andata in rovina una delle più antiche istituzioni culturali della città, dopo l’inaugurazione in pompa magna della sede durante la campagna elettorale del 2012.
Gli errori e i ritardi nella realizzazione dei progetti, con spese che lievitano a dismisura, sono un’altra costante. L’iter per il nuovo canile è partito nel 2007, con la scelta di acquisire 2mila metri quadri a condizioni più che onerose, per scoprire poi che la superficie non bastava e andava raddoppiata con due espropri. Ci ritroviamo oggi con un’inchiesta della Corte dei Conti, il nuovo canile ancora chiuso e le spese salite ben oltre il mezzo milione di euro. Altra epopea infinita è quella del grande spreco per gli ascensori al Castello: il nuovo progetto approvato dalla sovrintendenza è ora al vaglio della Regione, il sindaco non risponde quando gli si chiede se le modifiche aumenteranno i costi e manda improbabili richieste affinché la Regione si accolli le spese di gestione, senza indicare minimamente a quanto potrebbero ammontare.
I ritardi sui parcheggi, su un piano del commercio che l’Amministrazione dice di aver abbozzato ma di cui non c’è traccia, l’aggiornamento di un piano del traffico di 10 anni fa, che andrebbe effettuato ogni due anni e che Romoli ha avviato solo dopo le nostre insistenze, l’infausta gestione delle fasce orarie delle zone blu, su cui il Comune ha fatto marcia indietro dopo le proteste degli esercenti: tutto ciò mostra l’incapacità di agire a favore di un commercio ormai boccheggiante.
Forse Romoli immagina che stare fermi sia il modo migliore per sprofondare più lentamente nelle sabbie mobili, ma la scelta migliore per Gorizia sarebbe uscirne. Sull’impiego degli oltre 3 milioni di euro che arriveranno ancora da Iris ci auguriamo che Romoli terrà conto dei suggerimenti dell’opposizione, come ha dichiarato.
Giuseppe Cingolani, capogruppo del Pd di Gorizia