Cos’ha da nascondere il sindaco sul nuovo canile?

Da 15 mesi non risponde a un’interrogazione. Inaccettabile negare la dovuta trasparenza su atti pubblici

Perchè il sindaco si rifiuta di rispondere a un’interrogazione scritta sul canile da me presentata ben 15 mesi fa, il 6 febbraio 2013, quando sarebbe stato obbligato a farlo entro un mese? Tutti i solleciti avanzati per iscritto e in Consiglio comunale sono caduti nel vuoto. Cos’ha da nascondere il sindaco sul nuovo canile?

Il suo mutismo rende ancora più inquietante una vicenda segnata da scelte sbagliate, dal vertiginoso aumento dei costi e dalla dilatazione dei tempi. Secondo la variante al piano regolatore adottata dal Comune nel dicembre 2006, il nuovo canile avrebbe dovuto sorgere in un’area di proprietà del Comune ampia circa 10mila metri quadri. Ma il Consiglio circoscrizionale si oppone, anche perchè in quell’area avrebbe dovuto sorgere un agriturismo, di cui a tutt’oggi non c’è traccia. Dopo l’elezione di Romoli, il Consiglio comunale cambia idea e accoglie la proposta di un privato, che offre i suoi 1.500 metri quadri per il nuovo canile, chiedendo in cambio i 10mila metri quadri su cui nel 2006 si era previsto di costruire la struttura. Il Consiglio però chiede di portare a 2mila metri quadri l’area da acquisire per il canile. Ma avvengono dei fatti che suscitano notevoli interrogativi: un mese dopo l’Ufficio del patrimonio dà parere favorevole alla permuta, i cui termini però sono notevolmente mutati a favore del privato, che ora a fronte della cessione di 2mila metri quadri ne acquisisce dal Comune addirittura 35mila! Come mai il Comune accetta condizioni così sfavorevoli rispetto a quelle approvate dal Consiglio? Inoltre l’Ufficio del patrimonio attribuisce un valore tabellare di circa 20mila euro ai 2mila metri quadri privati (10 € al mq) coltivati a vigneto DOC. Ma, poichè il proprietario dichiara di essere conduttore agricolo, gli si riconosce l’indennizzo a quel tempo previsto per gli espropri, triplicando così il valore del terreno e portandolo a quasi 60mila euro (30 € al mq). Come mai si decide di applicare l’indennizzo previsto per gli espropri, dato che il terreno viene acquisito tramite un accordo di compravendita addirittura sollecitato dal privato? E quali procedure sono state messe in atto per pubblicizzare l’esigenza del Comune di acquisire un terreno per il nuovo canile, in modo da verificare se ve ne fossero altri disponibili a condizioni meno onerose?

Oggi la scelta dell’amministrazione Romoli appare sbagliata anche per la ristrettezza dell’area. Infatti all’inizio del 2012, con i lavori per la nuova struttura praticamente terminati, in seguito alle proteste dell’AIPA, che gestisce il canile, si decide di ampliare box e area di sgambamento tramite l’esproprio di ulteriori 2mila metri quadri di terreno. Perchè l’AIPA non è stata consultata già in fase di progettazione? Alla fine la nuova struttura costerà ben più di mezzo milione di euro e vi potranno essere ospitati in modo permanente 24 cani, mentre il vecchio canile ne ospita 25.

E’ inaccettabile che il sindaco, trasgredendo le norme di legge, continui a negare ai cittadini la dovuta trasparenza, gestendo così la pubblica amministrazione come se si trattasse di faccende private.

Giuseppe Cingolani, capogruppo del Pd di Gorizia

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