1. Un Presidente per la provincia e per Gorizia
Da anni il territorio di Gorizia e della provincia è sistematicamente marginalizzato e spogliato di servizi, soprattutto a causa dello scarso peso politico dell’Isontino presso la Regione. Le divisioni interne al territorio non fanno che indebolirci ulteriormente, ed appare sempre più a rischio l’esistenza stessa della Provincia di Gorizia.
Ecco perché chiediamo al candidato presidente di svolgere con forza e dedizione un ruolo politico che oggi è fondamentale: lavorare per l’unità e la coesione dell’Isontino, ascoltare le istanze del territorio per farsene portavoce, coordinare i vari soggetti locali per interloquire in modo autorevole con gli altri livelli istituzionali, Regione in primis, in modo da salvaguardare, promuovere e sviluppare le risorse della nostra provincia.
Questo è possibile solo con un Presidente che si ponga realmente al servizio di Gorizia, dell’Isontino e della sua gente.
In quest’ottica i punti seguenti non si riferiscono esclusivamente alle strette competenze della Provincia, ma riguardano un’azione politica complessiva da mettere in atto in favore di Gorizia e del suo territorio.
2. Valorizzare la posizione strategica di Gorizia nelle comunicazioni e nei trasporti
– La via per Gorizia come complementare al Corridoio 5.
– Raddoppiare ed elettrificare la ferrovia Gorizia- Divaccia per il collegamento con Lubiana.
– Modificare il progetto TAV in modo da garantire un collegamento diretto tra Gorizia e la stazione di Ronchi Sud, destinata a diventare unica stazione TAV della regione Polo intermodale.
– Promuovere il progetto di metropolitana leggera Adria A;
– Liberalizzare l’autostrada isontina
– Favorire la realizzazione del superporto di Monfalcone
3. Favorire l’insediamento di nuove imprese, colmando lo svantaggio competitivo nei confronti della Slovenia
– Nell’ambito delle competenze della Regione in materia di Enti locali, nella prospettiva del federalismo e nel contesto del trattato istitutivo della Zona Franca, recepito dalla UE: verificare la possibilità di devolvere al Comune di Gorizia alcune competenze amministrative connesse alle attività produttive per semplificare e snellire le procedure burocratiche;
– riconoscere a Gorizia la Zona Franca Urbana, o in alternativa riconoscere l’esenzione IRAP per le imprese insediate lungo il confine;
– promuovere un tavolo per un l’armonizzazione fiscale tra le zone confinanti
– favorire il coordinamento tra Enti al fine di accelerare i processi autorizzativi legati all’avvio di nuove attività imprenditoriali;
– portare all’attenzione dei partners del “Patto per lo sviluppo” la questione dell’integrazione funzionale tra il porto di Monfalcone e l’autoporto di Gorizia, valutando la reale possibilità di utilizzo dell’area SDAG come piattaforma logistica a servizio del primo e, in caso positivo, individuando le soluzioni tecniche ed economiche per la riconversione, anche nell’ottica di sviluppare attorno alla logistica attività industriali di trasformazione e commercializzazione dei prodotti movimentati via terra e via mare;
– Anche tramite l’iniziativa del “Patto per lo sviluppo” ed eventualmente attraverso un “Accordo di programma” con la Regione, la Provincia si faccia promotrice della creazione a Gorizia di un Polo internazionale per la ricerca, la sperimentazione e la produzione nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, che metta in rete imprese, Università ed enti di ricerca, sia italiani che sloveni. I progetti di Ecube e del Polo Tecnologico di Area Science Park devono essere coordinati. Va valutata la creazione a Gorizia di un Dipartimento universitario di Energia. Tutto ciò va accompagnato con un’azione di marketing territoriale che attiri investimenti privati a Gorizia, di cui la Provincia deve farsi capofila.
Per elevare l’attrattiva di una simile realtà si può costituire un GEIE (Gruppo Europeo di Interesse Economico), struttura elastica e leggera che permette ai suoi membri di concorrere in posizione di vantaggio per l’assegnazione di fondi UE.
4. Promuovere la collaborazione internazionale come caratterizzante il territorio provinciale
– Riformare e rendere efficace lo strumento del “Protocollo di collaborazione transfrontaliera”
– Sviluppare competenze approfondite per accedere ai fondi europei, privilegiando i progetti capaci di attirare investimenti privati a lungo termine.
– Creare un punto informativo transfrontaliero per le imprese (consulenza sulle opportunità, sulla logistica, sui fondi nazionali e UE…)
– Promuovere l’integrazione programmata e la complementarietà fra i servizi sanitari transfrontalieri sia ospedalieri sia territoriali, anche in vista dell’applicazione della Direttiva europea che liberalizza l’accesso ai servizi sanitari.
– Promozione congiunta delle risorse turistiche e culturali:
– percorsi e pacchetti transfrontalieri del turismo storico-culturale e vitivinicolo ;
– percorsi ciclabili transfrontalieri;
– sviluppo dell’aeroporto di Gorizia in ottica turistica, anche creando una rete degli aeroporti minori tra Gorizia, Bovec, Portorose, Bled, Maribor, Veneto e Austria;
– Promozione di un media informativo transfrontaliero.
5. Ambiente: “rifiuti zero“ ed edilizia ecosostenibile
– Valorizzare e portare a regime gli impianti di selezione e compostaggio esistenti a Moraro; promuovere il “modello Vedelago“ nell’Isontino, attraverso la costruzione di un impianto di estrusione per il rifiuto secco residuo, nell’ottica di un vero e proprio “distretto industriale“ del riciclo, incentivando le imprese e sviluppando la ricerca sui materiali e sul loro utilizzo in una filiera corta, promuovendo anche una forte azione di acquisti verdi da parte delle amministrazioni pubbliche.
– La Provincia si faccia promotrice, coordinatrice e capofila di un progetto organico per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili negli edifici pubblici.
– La Provincia si faccia promotrice, coordinatrice e capofila di un progetto organico per la riduzione dei rifiuti
6. Gorizia luogo dell’integrazione tra le Università regionali
– Gorizia diventi il luogo dell’effettiva collaborazione ed integrazione tra le Università di Udine, Trieste e Nova Gorica, per promuovere un unico sistema universitario regionale, razionalizzare ed elevare la qualità dell’offerta formativa, evitando la duplicazione di corsi e facoltà (ad esempio: quella di Gorizia deve diventare l’unica facoltà interuniversitaria di Architettura in regione).
– Rafforzare il ruolo del Consorzio universitario, come soggetto in grado di coordinare gli enti territoriali per interloquire in modo autorevole con la Regione
– Portare all’interno del Consorzio universitario una proposta di completamento dell’offerta formativa attraverso l’istituzione a Gorizia di una Scuola di Pubblica Amministrazione, ove formare i funzionari e i manager pubblici del Nord Est ma anche quelli dei nuovi Stati membri della UE e di quelli in attesa di associazione dell’area danubiano-balcanica, che devono sostituire progressivamente la vecchia classe dirigente pubblica formatasi nei vecchi regimi comunisti con una nuova burocrazia di stampo occidentale, in coordinamento con la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione SSPA e la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione Locale SSPAL.
– Unificare gli ERDISU di Udine e Trieste
– Attivare forme di collaborazione transfrontaliera tra gli atenei
– Realizzare un Campus universitario transfrontaliero