Mai come nell’ultima legislatura targata Tondo il settore della cultura e stato vittima di tagli e umiliazioni. La mannaia sulla spesa per il settore culturale ha ormai toccato quota 50%. Ne sono vittima biblioteche, associazioni culturali, musei, manifestazioni e tutte le attrazioni culturali del Friuli Venezia Giulia.
La miope politica perseguita dalla giunta Tondo rischia di affossare gli sforzi della giunta Illy tesi a valorizzare il patrimonio culturale del FVG quale motore per il turismo. Siamo una delle poche regioni in Italia, commenta Ales Waltritsch, candidato del Partito Democratico alle elezioni regionali, che non riesce a valorizzare il proprio tesoro più importante: il patrimonio storico-culturale ed il fermento delle associazioni culturali. Come se non bastasse a questa lista di tagli perpetrati al settore culturale si e’ aggiunta la triste storia della Film Commission che negli ultimi anni era riuscita a attrarre nuovi investimenti e favorire interessanti imprenditorialità nel settore cinematografico.
Nondimeno si profila pesante il contraccolpo che tutto quanto ruota attorno al settore degli audiovisivi a Gorizia possa subire a causa della inspiegabile revoca del piano regionale delle sale cinematografiche avvenuta la primavera scorsa dopo averlo approvato solo sei mesi prima. Il piano, a detta dei tecnici uno dei migliore a livello nazionale, prevedeva la possibilità di aprire nuove sale cinematografiche solo in provincia di Udine.
Con questo atto la giunta Tondo è andata diritta contro Gorizia, contro quella bellissima realtà che è il Palazzo del cinema di Piazza Vittoria. Queste strutture, oltre ad essere attrattivamente complementari a Piazza Vittoria della quale ne valorizzano anche la centralità, consentono l’affermazione e la crescita di situazioni quali l’Università di Udine con Il Dams, il Premio internazionale alla migliore sceneggiatura Sergio Amidei, fulcro all’occhiello dell’attività cinematografica goriziana, patrimonio di tutta, il Film Forum, che porta oltre 120 docenti di tutta Europa per una settimana a Gorizia, la Mediateca provinciale, servizio pubblico utilizzato da oltre 1.200 abbonati, il Fondo Casiraghi, i restauri delle vecchie pellicole, il Montifilm, apprezzata rassegna di cinema di montagna promossa dal CAI locale, le numerose rassegne per le scuole, il Kinoatelje, le rassegne SOS Rosa, ed altre situazioni legate la mondo del cinema, che trovano a Gorizia nelle sale del KInemax l’indispensabile supporto logistico.
Le scuse adottate dal centrodestra regionale sono risibili. Tondo motivava la revoca del piano (ed il conseguente via libera a tutti) con la necessità di allinearsi alle liberalizzazioni su commercio previste dalla Bolkenstein. Dovrebbe però leggersi la direttiva, il caro governatore: l’art. 2 della stessa esclude in maniera esplicita l’attività cinematografica dal processo di liberalizzazioni!!! Motivo assolutamente infondato, tanto che le associazioni nazionali di categoria dello spettacolo AGIS e ANEC hanno depositato un ricorso al TAR contro la Regione FVG.
Da Tondo nessuna risposta neppure su questo punto, nonostante le continue richieste di chiarimento. Una disattenzione verso il territorio isontino, che denota una politica regionale culturale e turistica miope, mentre si potrebbero generare interessanti flussi di sviluppo e lavoro.
Le eccellenze regionali, e quanto si sviluppa a Gorizia ne fa parte a piento titolo, hanno bisogno di serie politiche di sviluppo in quanto sono veri e propri volani economici. Di questo ne sono convinti il candidato del Partito democratico di Gorizia Ales Waltritsch e Debora Serracchiani, candidata presindete del centrosinistra per una regione che torni ad essere speciale.