L’ordine del giorno approvato in modo trasversale dal Consiglio provinciale sulla questione della TAV è certamente positivo per Gorizia, poiché afferma che è indispensabile garantire un collegamento agevole tra il capoluogo e il Polo intermodale di Ronchi, cancellato dall’ultimo progetto di RFI. Propone inoltre che il collegamento tra Gorizia – Divaccia e Lubiana diventi centrale e complementare al Corridoio 5.
Si tratta di un risultato importante, che viene incontro alla posizione espressa sia dal Partito Democratico di Gorizia, sia dal sindaco Romoli, sia dai consiglieri goriziani presenti in Provincia, e dimostra quanto sia importante che alcune esigenze strategiche per la città vengano sostenute in modo unitario. È stata una prova di maturità anche per l’unità provinciale: continuare in una miope lotta tra Gorizia e il mandamento monfalconese non porterebbe che alla polverizzazione e alla fine all’eliminazione della Provincia.
Ora spetta alla Regione, garantire ciò che viene chiesto dall’ordine del giorno della Provincia, che dimostra quanto sia vano e goffo il tentativo dell’assessore regionale Riccardi di scaricare sulle divisioni interne all’Isontino le responsabilità dell’emarginazione di Gorizia.
Ricordiamo che, finché in Regione ha governato il Centrosinistra, i progetti hanno sempre previsto il collegamento diretto tra Gorizia e la stazione TAV di Ronchi. Sull’ultima soluzione prevista, quella cosiddetta “a racchetta”, era stato anche sottoscritto un accordo con quasi tutti i Comuni interessati, e non si capisce perché quel risultato sia stato del tutto ignorato dall’ultimo progetto.
Ora se si porterà avanti un disegno che emargina sia Gorizia, sia la destra Isonzo e buona parte del territorio sloveno della Goriska, la responsabilità sarà esclusivamente di Riccardi e della Regione governata dal Centrodestra.
Giuseppe Cingolani, segretario del Partito Democratico di Gorizia