Parcheggi che mancano, pezzi di piste ciclabili che iniziano e finiscono nel nulla, strettoie trasformate in arterie centrali della viabilità cittadina, pedonalizzazioni improvvisate senza alcun organico ripensamento della mobilità, percorsi dei bus poco funzionali, zone residenziali in cui le macchine corrono all’impazzata: ecco cosa succede in una città quando manca un piano del traffico coerente. Perciò il Centrosinistra di Gorizia ha presentato una mozione per chiedere l’urgente aggiornamento del piano del traffico, che secondo il Codice della strada dovrebbe avvenire ogni due anni, ma a Gorizia non è mai stato realizzato dal 2005, anno di approvazione dell’ultimo piano della mobilità urbana, peraltro mai applicato. La mozione sarà discussa nella seduta del Consiglio comunale di martedì 26 marzo.
Se si vuole rendere attrattiva, fruibile, facilmente accessibile, bella, poco inquinata e sicura una città, non si può lasciare al caso l’organizzazione della mobilità. Lo sanno bene i commercianti: recentemente la Confcommercio si è resa disponibile a pagare uno staff di esperti per verificare l’efficienza dell’attuale sistema della mobilità goriziana ed eventualmente proporre miglioramenti. L’iniziativa, in sé lodevole, sarebbe di fatto una vera e propria supplenza nei confronti di un’amministrazione comunale negligente.
Del resto le pedonalizzazioni realizzate, assieme alla ristrutturazione di strade come via Brass e via Cadorna, hanno bruciato centinaia di stalli, senza che siano stati realizzati i nuovi parcheggi previsti: ciò, in assenza di un piano alternativo per collegare il centro alla periferia, ha danneggiato l’accessibilità e la fruibilità anche commerciale del centro.
A Gorizia anche la caduta dei confini richiederebbe di rivedere l’organizzazione complessiva della mobilità, per coordinarla con quella delle città slovene confinanti. Ad esempio c’è una mole crescente di traffico che da Salcano attraversa il centro di Gorizia con destinazione prevalentemente extraurbana, provocando un aumento dell’inquinamento e una diminuita sicurezza e scorrevolezza del traffico del centro: andrebbero trovate soluzioni alternative.
Tra l’altro la legge regionale 23 del 2007 prevede che i Comuni tenuti a dotarsi di Piani del traffico, cioè quelli con più di 30mila residenti, dovranno provvedere alla loro attuazione entro due anni dall’entrata in vigore del nuovo Piano regionale per il trasporto pubblico, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane. La mancata osservanza di tale termine comporterebbe una riduzione del 5% dei trasferimenti regionali verso i Comuni inadempienti. Motivo in più affinché il Comune di Gorizia esca dall’inerzia ed aggiorni finalmente il piano della mobilità cittadina.
Giuseppe Cingolani, coordinatore dei Gruppi consiliari del centrosinistra di Gorizia