La valorizzazione dell’aeroporto di Gorizia anche come area d’insediamento di realtà produttive del settore aeronautico è un progetto da perseguire con convinzione. Ma i ritardi e le lungaggini ci preoccupano non poco: non vorremmo assistere all’ennesimo buco nell’acqua.
Difficoltà estenuanti hanno fino ad oggi frenato ogni progetto. La società “Amedeo “Duca d’Aosta s.p.a.”, creata 10 anni fa per promuovere lo sviluppo aeronautico, turistico e sportivo dell’aeroporto, non ha alcuna concessione sull’area, per cui il suo potere d’azione è pari a quello di un ospite in casa d’altri. Finora ha solo sperperato il proprio patrimonio bruciando 30mila euro all’anno quasi esclusivamente per i compensi dei revisori dei conti. I progetti di rilancio si sono succeduti unicamente sulla carta. L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), il vero gestore dell’area, procede su ogni cosa con i piedi di piombo. Un paio d’anni fa negò la concessione dell’area alla società “Amedeo Duca d’Aosta” perché ritenne poco convincente il piano industriale presentato.
Tra breve la società, ora guidata da Ariano Medeot, tornerà alla carica con un nuovo progetto di rilancio, per ottenere dall’ENAC una concessione almeno parziale sull’area, in modo da riqualificare l’ingresso e la palazzina che ospita la torre di controllo. Ma per finanziare il progetto sarà necessario il contributo della Camera di Commercio, che è stato annunciato ma non ancora effettivamente erogato.
Il possibile trasferimento della gestione dell’area aeroportuale dall’ENAC al demanio regionale potrebbe semplificare molte procedure, ma anche su questo fronte le cose vanno a rilento.
I ritardi nell’insediamento della Pipistrel fanno effettivamente pensare che i toni trionfalistici sbandierati un anno fa, in occasione della posa della prima (e per ora ultima) pietra, fossero dettati più dalla propaganda elettorale che dal realismo. Del resto la Pipistrel, per lavorare secondo i propri standard produttivi, dovrebbe probabilmente avere la concessione sull’utilizzo delle piste dell’aeroporto, cosa a tutt’oggi nient’affatto scontata. E poi che fine ha fatto l’altra impresa interessata, la Famà Helicopters di Modena?
Alle molte difficoltà si è aggiunta di recente una novità: la Regione ha ceduto ai Comuni di Gorizia e Savogna tutte le proprie partecipazioni alla società “Amedeo Duca d’Aosta”. Questo è tutt’altro che un evento di cui rallegrarsi, come qualcuno ha immaginato: sbarazzandosi delle partecipazioni la Regione ha scaricato ogni responsabilità e sigillato il proprio disimpegno anche economico nei confronti dell’aeroporto goriziano. Dato che il progetto del polo aeronautico era il pezzo forte del programma di Romoli per il rilancio dell’impresa a Gorizia, giudichiamo del tutto negativo che la Regione e il presidente Tondo se ne siano lavati le mani. Ancora una volta i presunti “agganci” del sindaco Romoli si sono rivelati inutili e infruttuosi per la nostra città.
Giuseppe Cingolani e Oliviero Furlan, consiglieri del Pd di Gorizia