Dimissioni collettive del Consiglio comunale per protestare contro le scelte di Tondo sulla sanità, come prospettato da Romoli? Il centrosinistra rilancia e si dichiara immediatamente disponibile ad unirsi al sindaco. Romoli dimostri che non sta scherzando di nuovo e passi finalmente dalle parole ai fatti.
Finora Romoli non ha fatto nulla di concreto per la sanità goriziana, a parte rilasciare dichiarazioni ai giornali. Il 10 settembre in Consiglio comunale il centrodestra e il centrosinistra hanno approvato una mozione che impegnava Romoli a “farsi attivo promotore presso tutte le sedi istituzionali e in particolare presso la Regione e il Presidente Tondo” di una sistematica collaborazione transfrontaliera con San Pietro, del riavvio della Medicina Nucleare, del ripristino degli orari degli Sportelli della Prevenzione nell’Alto Isontino, dell’avvio della Trombolisi, della sicurezza ed attrattività del punto nascita, di finanziamenti devoluti alle Aziende sanitarie e non alle Aree Vaste, dell’autonomia dell’Azienda isontina e della salvaguardia dei Distretti.
Nonostante i ripetuti inviti, il sindaco non ha mai riferito in aula sulle concrete iniziative ed i contatti che avrebbe dovuto prendere per promuovere questi punti, né sulle risposte puntuali che avrebbe dovuto ricevere.
Dunque quella mozione è rimasta lettera morta, in tutti i suoi punti: questo è uno sfregio verso Gorizia e il suo Consiglio comunale, la più alta rappresentanza istituzionale della città.
Non solo: il sindaco non è riuscito a farsi ascoltare nemmeno dai componenti della maggioranza che lo sostiene a Gorizia, dato che Valenti, capogruppo del Popolo di Gorizia, in Regione ha votato a favore della soppressione dell’Azienda isontina e del suo accorpamento a Trieste. Questa incoerenza indebolisce ancora di più il nostro territorio, per cui chiediamo a Romoli di stigmatizzare pubblicamente il comportamento di Valenti.
Ma nel Consiglio comunale di lunedì scorso, rispondendo ad una sollecitazione dell’opposizione, il sindaco Romoli si è dichiarato disponibile alle dimissioni collettive come gesto di protesta contro le scelte di Tondo sulla sanità. Sarebbe finalmente una presa di posizione chiara, forte ed inequivocabile per esprimere lo sdegno di un’intera città contro le scelte della Regione che la stanno uccidendo. Basti ricordare anche la proposta di sopprimere esclusivamente l’Ater della nostra provincia per capire che è in atto una precisa strategia, mirata non a razionalizare le risorse, ma a colpire chi è più debole politicamente. Di fronte a questo massacro noi consiglieri del centrosinistra siamo immediatamente disponibili ad unirci alle dimissioni del sindaco, qualora lui volesse dare seguito all’iniziativa, dimostrando di essere credibile e di non parlare a vanvera.