Perazza e Rossi del PD contro la nomina di Petiziol: «Chiarisca l’inquietante la vicinanza con il regime di Orban»
«La città prende atto che nessuno dei goriziani attualmente presenti nella Assemblea del GECT GO secondo il Sindaco Ziberna avevano i titoli e le caratteristiche per assumere il ruolo di Presidente», punge il segretario cittadino del Partito Democratico, Franco Perazza, in merito all’elezione di Petiziol a presidente del GECT «Scelta evidentemente ispirata da Ziberna».
«È evidente che altrettanto valide personalità espressione della città (Petiziol è cervignanese) siedono nell’Assemblea del Gect – sottolinea Perazza insieme al capogruppo consiliare del PD, Marco Rossi – , ma senza voler alimentare una retorica localistica, la scelta appare quantomeno singolare e non funzionale a coinvolgere maggiormente la città, i consigli comunali e il tessuto associativo nello sviluppo delle prossime strategie dell’organismo che “attua” la cooperazione transfrontaliera tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter».
«Non va a onore del nuovo Presidente, poi, la preoccupante vicinanza con il regime di Orban in Ungheria che, leggiamo dal curriculum di Petiziol, lo ha insignito di onorificenze e infine della cittadinanza ungherese nel 2019: lo stesso regime ungherese che nei giorni scorsi ha approvato l’ennesima riforma liberticida allungando le sue mani sul mondo accademico dopo aver determinato la progressiva chiusura di radio, televisioni e testate contrarie al suo regime. Ma soprattutto, Ungheria che è sotto l’attenzione della Commissione europea per l’applicazione dei principi dello “stato di diritto”. Si tratta di una questione che il nuovo Presidente dovrà chiarire per non compromettere dall’inizio il percorso di Gorizia verso la Capitale europea della Cultura».
«Infine – sottolineano Rossi e Perazza – i formali ringraziamenti dei Sindaci a Presidente e Vicepresidente uscenti non possono sanare le evidenti fratture che si stanno cumulando attorno al GECT e che allontanano ulteriormente le amministrazioni locali dal tessuto sociale e associativo in cui il Gect opera. Ci attendiamo che la nuova Presidenza cambi decisamente rotta e avvii quel costruttivo coinvolgimento di Consiglieri comunali e realtà associative che, da tempo, manca».