«Dall’aeroporto al PISUS, dalla ZESE all’università, i capisaldi delle proposte di rilancio contenute nel programma del centrodestra stanno diventando, mese dopo mese, dei “focolai di crisi”. La discussione sul bilancio comunale ha disvelato le difficoltà strutturali e la mancanza di un piano-B dell’amministrazione. Ma soprattutto serve un totale ripensamento e l’individuazione di vie di sviluppo della città per fermare il declino economico: l’impiego del tesoretto di oltre 2 milioni di euro ereditato dal riparto delle quote della ex IRIS, in via di liquidazione, sarà un passaggio fondamentale», lo ribadisce il capogruppo PD, Marco Rossi, che proprio in occasione della dichiarazione di voto per la votazione del bilancio comunale aveva chiesto una serie riflessione sull’utilizzo del “tesoretto” IRIS che sarà nei prossimi mesi a disposizione dell’amministrazione comunale, forse già per la variazione di bilancio.
«Sarebbe davvero demenziale non cogliere la disponibilità di quelle risorse “una tantum” per destinarle ad interventi strutturali di recupero di aree dismesse e attrazione di investimenti produttivi privati: da troppi anni non si vedono nuove imprese aprire in città, né peraltro ha avuto il successo che si auspicava l’insediamento una tecnoarea. Però la strada da perseguire deve essere quella che punta alla crescita dell’occupazione, all’innovazione, all’economia culturale e turistica. O qualunque altro progetto che consenta di invertire il declino e creare occupazione», conferma Rossi. «In cinque anni la città ha perso 1.500 posti di lavoro, una vera ecatombe: si brancola nel buio ma sprecare l’occasione di quelle risorse sarebbe l’ennesima occasione persa».