Il bilancio del comune? È il frutto della solita improvvisazione, nel quale si sostiene tutto e il contrario di tutto. Un esempio? Sul podio delle cose da fare per il rilancio della città, esattamente come due anni fa quando doveva accalappiare il voto dei goriziani, il centrodestra pone, nell’ordine: l’aeroporto Duca d’Aosta, la Zona economica speciale europea (Zese) e il Gect. Il guaio è che sull’aeroporto si sono dette mezze bugie in relazione all’intervento di salvataggio della Regione e che il prestito di 50 mila euro deciso giorni fa dalla giunta comunale per porre rimedio a quella “dimenticanza” è stato rifiutato dagli attuali amministratori, impauriti dal dover restituire la somma di tasca propria; che sulla Zese non siamo nemmeno ai “preliminari” visto che a bilancio c’è uno stanziamento per “avviare” uno studio di fattibilità e che sul Gect si continua a pedalare nelle nebbie delle sponde dell’Isonzo, in attesa che nella testa di qualcuno si accenda un’idea. Insomma – affonda Roberto Collini – se queste sono le premesse per rimettere in moto l’economia goriziana siamo fritti».
Dall’opposizione un duro attacco anche sotto il profilo della correttezza procedurale. Se ne fa portavoce Silvano Gaggioli: «A non essere stato rispettato è il principio di legalità. Il Documento unico di programmazione, allegato al bilancio, dovrebbe essere approvato entro il 31 dicembre, con una delibera distinta, prima di portare in aula il bilancio vero e proprio. E questo non solo per rispettare la legge, ma per consentire al Consiglio e, quindi, ai rappresentanti dei cittadini, di svolgere pienamente la funzione di indirizzo e controllo. Ci ritroviamo invece per l’ennesima volta – aggiunge Gaggioli – davanti ad una compressione degli spazi dell’opposizione».
Con queste premesse, l’opposizione si annuncia più combattiva che mai. «Non mancheremo di proporre progetti che ci distinguono e rendono alternativi, come centrosinistra, a questa maggioranza – aggiunge il capogruppo del Pd, Marco Rossi – e l’attenzione sarà rivolta soprattutto ai soggetti più deboli e ai quartieri periferici dimenticati dalla giunta». Un emendamento presentato dal gruppo del Partito Democratico, in particolare, prevede di incrementare il capitolo di bilancio destinato alla riduzione della TARI per le famiglie a basso Isee.
Altro tema-chiave le politiche di genere: un emendamento, presentato dalla consigliera Alessandra Zanella proporrà uno stanziamento per un progetto per consentire a donne di ogni età di esprimere, attraverso la scrittura o altre forme d’arte, il proprio vissuto personale: «In un momento che vede le donne così spesso vittima di violenze domestiche, il più delle volte non espresse, ritengo possa essere di aiuto consentire loro di raccontarsi».
Rosy Tucci focalizzerà principalmente l’attenzione sul Diritto allo studio e sulla Cultura, proponendo l’assegnazione di borse di studio di merito per studenti delle scuole secondarie di primo grado bisognosi, assieme alla promozione di concorsi di idee e alla costituzione del Mini Consiglio comunale, convinta che «è importante incentivare lo studio, sollecitare curiosità per la Cultura nei giovani che sono linfa vitale per cambiare la nostra società». Con un altro emendamento chiederà un impianto audio adeguato per il Teatro Verdi, a vantaggio della qualità dei frequenti eventi culturali che vedono sempre più spesso aperto il sipario su associazioni, scuole, istituzioni.
Marilka Koršič, richiamandosi agli indirizzi espressi dalla Consulta per i problemi della minoranza slovena, chiede con un emendamento il completamento del posizionamento della cartellonistica toponomastica.
Per Adriana Fasiolo «Sarebbe auspicabile che, per offrire ai cittadini più fragili la possibilità di accedere facilmente alle diverse sedi ambulatoriali e ospedaliere, il Comune favorisse il coinvolgimento del terzo settore per creare un sistema di trasporti ad hoc». Rimane insoluto, inoltre, il problema dell’assenza di un centro diurno per le persone affette da demenze (se ne stimano ben 800 tra gli over 80): «Un problema che oggi determina pesanti ricadute per le famiglie in termini di impegno psicologico e economico».
Duro anche Andrea Picco del Forum: «Le scelte sulle opere pubbliche dimostrano che si continua a pensare ancora a una città pensata per le automobili anziché pedoni e ciclisti: ad esempio si stanziano appena 100 mila euro per eliminare le barriere architettoniche a fronte delle ingenti somme destinate a riaprire al traffico galleria Bombi. E infine l’assurda vicenda della scuola De Amicis, inaugurata anni fa come futura sede di associazioni, mai utilizzata, e che verrà rimessa a norma con 800 mila euro nell’ipotesi di utilizzarla solo come “serbatoio” temporaneo per il periodo in cui i ragazzini saranno spostati dalla Perco per lavori».