Delibera “stravolta” e cassata in vari punti grazie al voto compatto delle opposizioni e alle divisioni nella maggioranza. Alla fine, la Variante votata è, in pratica, quella voluta sin dall’inizio dalle opposizioni che la contestavano da diversi mesi. Sconfitto anche il parlamentare Pettarin, ideatore della variante stessa.
GORIZIA – Dopo mesi di discussione, il voto sulla variante n.41 al Piano regolatore di Gorizia – un provvedimento “bandiera” della maggioranza di centrodestra – si traduce nell’ennesima pesante sconfitta per la giunta Ziberna che governa – si fa per dire – la città di Gorizia. Il centrodestra viene messo in minoranza in ben 5 votazioni sulle 24 che si sono succedute fino dopo le 3 del mattino, una per ciascuna modifica proposta al Piano regolatore. E, ciò che più conta, viene battuto in particolare su tutte le modifiche più sostanziali, che impattavano in maniera rilevante sull’impianto urbano della città. Vince totalmente, quindi, la linea delle opposizioni che avevano contestato queste scelte. In pratica la Variante “residua” e votata alla fine da tutto il Consiglio – tra le soddisfazioni del centrosinistra che ha “dato la linea” alla discussione e le rimostranze del centrodestra costretto ad ingoiare il rospo – ricomprende una serie di modifiche normative ed una serie di interventi, richiesti da privati, di impronta “green” in quanto consistenti nella trasformazione a verde privato di aree prima edificabili. Inoltre, alcune modifiche normative che potrebbero agevolare la riqualificazione anche energetica degli edifici.
Smontato invece l’impianto originario della Variante che, fra l’altre cose, prevedeva cambi di destinazione d’uso in tre distinte aree commerciali: in via III Armata, in via Fermi (vicino all’aeroporto di Gorizia) e in Lunghisonzo Argentina, dove il centrodestra è stato battuto con 5-6 voti di distacco in queste fondamentali votazioni. Alla fine, la Variante è quella che voleva l’opposizione, mentre la maggioranza di centrodestra va in frantumi come accaduto altre volte su voti importanti, complice un mix tra una cattiva gestione dei lavori d’aula e le divisioni tra i diversi gruppi del centrodestra – con distinguo che sono arrivati soprattutto dalla Lega ma anche da Progetto FVG e Forza Italia. Compatta in tutte le votazioni, invece, l’opposizione dal PD al M5S, Unione slovena e Liste civiche.
Il capogruppo del PD, Marco Rossi, spiega il voto dell’opposizione: “Come Partito Democratico abbiamo ribadito l’importanza di riqualificare la città ma anche la necessità di un ripensamento generale, suffragato da studi sull’impatto urbanistico complessivo di scelte che possono influenzare l’equilibrio tra le diverse destinazioni d’uso di aree urbane diverse. Un tipo di analisi che, nonostante il lavoro egregio e dettagliato svolto dagli uffici comunali, che ringraziamo, può essere svolto soltanto con un nuovo Piano regolatore, peraltro annunciato, e al quale è necessario ora rinviare ripensamenti urbani così estesi. Non si può procedere “mettendo delle toppe” di volta in volta e vale la pena ricordare che siamo a oltre 40 varianti, ormai! Il voto di ieri notte ha permesso di evitare uno stravolgimento in extremis della città, non adeguatamente analizzato nei suoi impatti”.
Una grave sconfitta sia per il sindaco Ziberna, che si vede smantellato un altro pezzo del programma, sia per il suo ex assessore e oggi parlamentare Pettarin, promotore originario della variante.