«E’ lo stesso centrodestra che ha di fatto sfiduciato il suo assessore al welfare, respingendo il suo documento in commissione consiliare: come centrosinistra ne prendiamo atto e esigiamo che per trasparenza nei confronti dei cittadini goriziani se ne traggano le conseguenze politiche. La maggioranza non ha una visione dello sviluppo della sanità, né tantomeno dello sviluppo di Gorizia in generale», è il duro attacco del segretario provinciale e cittadino del Partito Democratico, Marco Rossi e Franco Perazza, nei confronti del centrodestra goriziano. Al sindaco Romoli che attaccava il capogruppo Pd Cingolani, che insieme al centrosinistra ha chiesto il ritiro delle deleghe sanitarie all’assessore Romano, i segretari PD rispondono duramente: «Quella di centrodestra è una maggioranza al capolinea, che in questi anni non è riuscita a proporre alcun progetto per rilanciare la nostra città. Ha continuato a gridare “al lupo al lupo” mentre non è riuscita a portare lavoro e sviluppo a Gorizia. Se arriva addirittura a non essere in grado di proporre un documento sulla sanità significa che non ha un progetto per la città, o forse ne ha tanti diversi dimostrando che ad unirla è solo la volontà di rimanere ancorati alla gestione del potere».
Per il PD il documento inizialmente proposto dalla Romano, respinto dalla commissione consiliare trasversalmente e attaccato dalla mozione del centrosinistra, era addirittura dannoso: «Addirittura il documento proposto dall’assessore Romano proponeva uno svilimento ulteriore delle funzioni della sanità isontina, scoprendo le vere carte del programma del centrodestra sulla Sanità: azzerare tutto o quasi, depauperando tutte le specialità: forse per dare spazio alla sanità privata? Viene quasi da pensare che quel documento fosse stato dettato dai poteri forti del centrodestra regionale».
«Le uniche proposte in questi anni sono arrivate dal Centrosinistra anche in Consiglio comunale. E non è un caso, ci sembra, che l’iniziale documento della Romano non facesse alcuna menzione della possibilità di sviluppare ulteriormente la cooperazione transfrontaliera in ambito sanitario, che può essere occasione per far lavorare assieme gli ospedali di Gorizia e Sempeter ampliandone il bacino e la possibilità di sviluppo – una possibilità introdotta nella programmazione sanitaria regionale proprio per volontà del PD – fatte queste premesse la richiesta di ritiro delle deleghe sanitarie è assolutamente motivata: non c’è visione, progettualità, solo slogan».